
La resistenza al fuoco è uno dei parametri fondamentali per garantire la sicurezza degli edifici, limitando i danni durante un incendio e proteggendo le persone. In Italia, la normativa antincendio ha subito una profonda evoluzione, con un crescente focus su approcci innovativi che bilanciano sicurezza, sostenibilità e costi. La definizione della resistenza al fuoco delle strutture è regolata da una serie di normative e decreti che stabiliscono i requisiti tecnici e procedurali per garantire la sicurezza antincendio degli edifici.

Il sistema di Classificazione della prestazione al fuoco dei prodotti da costruzione contempla differenti EUROCLASSI di carattere generale in ordine alla reazione al fuoco ed alla resistenza al fuoco, sulla base delle considerazioni di carattere funzionale di seguito accennate.
Sicurezza antincendio: prodotti da costruzione e norme di riferimento
Le normative sui prodotti da costruzione nell'Unione Europea hanno seguito un percorso evolutivo per garantire la sicurezza, la sostenibilità e l’innovazione nel settore.
Tutto è iniziato con la Direttiva CEE 89/106, nota come "Construction Products Directive" (CPD), che ha rappresentato il primo passo per armonizzare le normative in Europa. Questa direttiva poneva l'accento sui requisiti essenziali che i prodotti da costruzione dovevano rispettare, tra cui la sicurezza in caso di incendio. L'obiettivo principale era garantire che le opere di costruzione fossero sicure e idonee all'uso previsto, promuovendo al contempo la libera circolazione di tali prodotti sul mercato europeo.
Nel 2013, la direttiva fu sostituita dal Regolamento CPR 305/2011, che consolidò e ampliò i principi della direttiva precedente. Il regolamento introdusse norme più dettagliate per la marcatura CE, semplificando la conformità normativa per i produttori e migliorando la trasparenza per gli utenti. Questa normativa assicurava che i prodotti da costruzione soddisfacessero standard uniformi di qualità e sicurezza in tutta l'Unione Europea, garantendo così una maggiore fiducia nel settore.
Successivamente, nel dicembre 2024, è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/3110, destinato a sostituire il CPR 305/2011. Questo regolamento rappresenta una svolta significativa, poiché introduce diverse innovazioni mirate a rendere il settore più sostenibile e tecnologicamente avanzato. Tra le novità più importanti vi è l’introduzione del passaporto digitale per i prodotti da costruzione, uno strumento pensato per garantire la tracciabilità e l’accesso alle informazioni chiave dei prodotti, integrandosi con i sistemi BIM (Building Information Modeling). Inoltre, il regolamento pone un forte accento sulla sostenibilità ambientale, richiedendo ai produttori di dichiarare le prestazioni ambientali dei loro prodotti lungo tutto il ciclo di vita.
Un’altra innovazione fondamentale è l’aggiunta di nuovi requisiti di base per le opere di costruzione, come l’impatto delle emissioni sull’ambiente esterno, insieme all’uso sostenibile delle risorse naturali. Il regolamento promuove anche la digitalizzazione dei flussi informativi tramite un dizionario armonizzato di dati e introduce procedure semplificate per le PMI, rendendo il sistema più inclusivo e accessibile.
Infine, il regolamento stabilisce linee guida per la conformità dei prodotti stampati in 3D, un settore in rapida crescita, e regola gli appalti pubblici verdi (GPP), rafforzando il legame tra edilizia e sostenibilità.
In sintesi, il percorso normativo è passato da un approccio focalizzato sulla sicurezza a una visione più ampia e moderna, che include sostenibilità, innovazione e digitalizzazione, per rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione
Reazione al fuoco
La reazione al fuoco di un materiale è il comportamento al fuoco del materiale stesso che, per effetto della sua decomposizione può alimentare o meno il fuoco al quale è esposto, partecipando così all’incendio. È un parametro specificatamente riferito ai materiali come tali, che assume particolare rilevanza nelle costruzioni, per la caratterizzazione dei materiali di finitura e rivestimento, delle pannellature, dei controsoffitti, delle decorazioni e simili, e si estende anche agli articoli di arredamento, ai tendaggi e ai tessuti in genere.
Per determinare la reazione al fuoco di un materiale, è necessario effettuare test sperimentali in laboratorio su campioni specifici. In base ai risultati di questi test, i materiali vengono classificati secondo una scala da 0 a 5. La classe 0 identifica materiali non combustibili, mentre le classi da 1 a 5 indicano una crescente partecipazione alla combustione, con valori più alti che rappresentano materiali maggiormente infiammabili.
Resistenza al fuoco
La resistenza al fuoco è un parametro tipicamente riferito alle strutture e agli edifici e indica la capacità di un sistema composto da un materiale o da più materiali di resistere per un determinato tempo alla tenuta e all’isolamento durante l’incendio.
Le sigle che definiscono le caratteristiche di resistenza al fuoco sono del tipo “..,REI60, REI120,..” ove l’acronimo R.E.I. indica e certifica il possesso dei seguenti requisiti:
R [Resistenza]: mantenimento della resistenza meccanica dell’elemento a seguito di esposizione al fuoco per un tempo definito dalla sigla.
E [Emissione]: attitudine a impedire il passaggio o la produzione di fuoco o fumo al lato opposto a quello di sviluppo dell'incendio;
I [Isolamento]: isolamento termico atto a ridurre la trasmissione del calore da un lato dell’elemento all'altro lato non esposto al fuoco.
Il numero che segue l’acronimo R.E.I. indica il tempo per il quale le condizioni sopra richiamate devono essere mantenute.
Resistenza R al fuoco delle strutture
Sulla base delle informazioni che vengono definite dal tecnico antincendio incaricato per la predisposizione del progetto di prevenzione incendi ai VV.F. nonché definito il carico di incendio sono definiti anche i requisiti R da garantire “…, R30, R60,...” per ogni compartimento di interesse ed è quindi necessario eseguire la verifica di resistenza al fuoco della struttura.
Per la valutazione della resistenza al fuoco degli elementi strutturali, è possibile adottare tre metodi tecnicamente differenti, ciascuno caratterizzato da specifiche peculiarità, vantaggi e svantaggi.
▪ Metodo tabellare
Questo è il metodo più semplice e immediato, basato sull’utilizzo di tabelle standardizzate. La valutazione si effettua consultando le tabelle contenute nell’allegato al DM 16/02/2007, oppure, nel caso si applichi il DM 03/08/2015 “Codice di Prevenzione Incendi”, quelle riportate al paragrafo S.2.15. Il punto di forza di questo metodo è rappresentato dalla sua facilità di applicazione, che lo rende adatto a configurazioni standard. Tuttavia, esso risulta limitato nelle applicazioni a contesti più complessi o che non rientrino nelle limitazioni di applicabilità del metodo.
▪ Metodo sperimentale
Questo approccio si basa su prove pratiche eseguite in laboratori autorizzati, al termine delle quali viene rilasciata una certificazione che documenta le caratteristiche di resistenza al fuoco del campione analizzato. Tali certificazioni possono assumere la forma di un rapporto di prova o di un rapporto di classificazione, in base alla metodologia adottata.
Nel contesto del DM 03/08/2015, i criteri di riferimento si trovano al paragrafo S.2.13. Questo metodo si distingue per la sua affidabilità, ma presenta costi elevati, sia per le prove sperimentali sia per eventuali adeguamenti strutturali. Inoltre, l’esito della verifica dipende interamente dal costruttore o dal certificatore. Tale metodo è solitamente utilizzato dai produttori di elementi prefabbricati standardizzati per la certificazione dei prodotti stessi.
▪ Metodo analitico
Si tratta di un metodo più complesso rispetto ai precedenti, che richiede l’intervento di un professionista iscritto nell’elenco del Ministero dell’Interno. La valutazione viene condotta secondo le indicazioni fornite dagli Eurocodici e, nel caso del DM 03/08/2015, secondo i criteri indicati al paragrafo S.2.14, che si distinguono in semplificati e avanzati.
Questo approccio consente di ottimizzare le resistenze, riducendo i costi di adeguamento strutturale, ed è applicabile a configurazioni di qualsiasi complessità. Tuttavia, per essere applicato correttamente, richiede una conoscenza approfondita delle sollecitazioni caratterizzanti la struttura, come definite nelle NTC 2018 (Norme Tecniche per le Costruzioni), e uno studio dettagliato dell’intera struttura.

Si aggiunge al metodo analitico sopra descritto anche il metodo più avanzato e complesso che impiega l’FSE (Fire Safety Engineering), caratterizzato da un elevato contenuto ingegneristico e prestazionale. Anche in questo caso, la valutazione richiede l’intervento di un professionista abilitato, che deve eseguire un’analisi basata su modellazioni avanzate CFD (Computational Fluid Dynamics). A differenza dei metodi tradizionali, si utilizza una curva naturale di incendio, ottenuta tramite simulazioni personalizzate, anziché la consueta Curva ISO 834 (solitamente impiegata nel metodo analitico standard).
Il pregio principale di questo metodo risiede nella capacità di massimizzare la resistenza al fuoco e, in alcuni casi, eliminare del tutto la necessità di interventi strutturali. Tuttavia, presenta una complessità elevata e richiede uno studio dettagliato della struttura e delle sue sollecitazioni, sempre in accordo alle NTC 2018.

Al fine di rilasciare i certificati CERT.REI per tipologia di elemento strutturale possono pertanto essere impiegati i certificati REI sperimentali forniti dal costruttore se le caratteristiche della struttura coincidono con quelle certificate, valutazioni con il metodo tabellare che verifiche rapide grazie alla semplicità e disponibilità dei dati infine se i due metodi precedentemente menzionati non portano ad esisti positivi si procede con il metodo analitico che offre calcoli specifici per risolvere problemi senza interventi strutturali onerosi.
Qualora invece vi siano casi complessi, al fine di rilasciare certificati CERT.REI per tipologia di elemento strutturale può risultare necessaria una modellazione avanzata di tipo FSE il quale viene più comunemente impiegato nella fase di progettazione di interventi su strutture esistenti/nuove opere.
La scelta finale deve considerare esigenze progettuali, limiti di costo e massima sicurezza.
Resistenza al fuoco: metodo FSE (Fire Safety Engineering)
La resistenza al fuoco delle strutture come sopra descritta è relativa e definita per garantire la sicurezza per il solo tempo necessario all’evacuazione degli occupanti, accettando che possano crollare successivamente, purché non mettano in pericolo persone e beni.
In queste circostanze, specificatamente richieste dalla normativa vigente, diventa fondamentale verificare il collasso implosivo, ovvero una modalità di cedimento controllata che minimizzi i rischi per l’ambiente circostante.
Un elemento chiave nella progettazione antincendio è garantire che le strutture mantengano un adeguato livello di sicurezza durante l’evacuazione degli occupanti e, dove necessario, evitare il collasso improvviso. A tal proposito, l’approccio tradizionale e quello innovativo basato sul metodo FSE (Fire Safety Engineering) offrono soluzioni diverse per ottimizzare la progettazione degli edifici, in particolare per strutture caratterizzate da grandi altezze, come i magazzini automatizzati verticali (MAV).
Nell’approccio tradizionale, la verifica delle distanze di ribaltamento rimane uno dei capisaldi, imponendo che la distanza minima dai confini di proprietà sia pari all’altezza dell’edificio; tuttavia, ciò comporta una necessità di suolo significativa, spesso incompatibile con i vincoli urbanistici o economici.
Il metodo FSE, invece, introduce un approccio basato sulla verifica della dinamica di collasso, privilegiando una progettazione che consenta un collasso implosivo controllato in caso di incendio. Questo metodo riduce drasticamente la necessità di suolo, rendendolo un’alternativa efficace per superare i vincoli delle normative tradizionali senza compromettere la sicurezza. Grazie a questa metodologia, è possibile ottimizzare l’impiego del suolo e garantire comunque la conformità alle normative antincendio e alle normative urbanistiche.
Metodi per aumentare la resistenza al fuoco degli elementi strutturali
Gli interventi per incrementare la resistenza al fuoco degli elementi strutturali si basano sull'applicazione di materiali e tecniche specifiche che migliorano le proprietà isolanti e protettive delle strutture. In generale, questi interventi possono includere l’uso di intonaci protettivi, vernici intumescenti, controsoffittature ignifughe e rivestimenti specializzati. Le soluzioni variano a seconda del materiale della struttura: calcestruzzo armato, acciaio, legno, murature portanti o alluminio, con approcci mirati per ciascuno di essi.
La scelta del metodo più adatto dipende dalle caratteristiche dell’elemento da proteggere, dalla classe di resistenza richiesta e dalle condizioni d’uso. Ogni intervento richiede una preparazione accurata delle superfici, l'impiego di materiali certificati e una posa in opera conforme alle normative tecniche, per garantire sicurezza, durabilità e conformità alle regolamentazioni antincendio.
AS Ingegneria: esperti nelle verifiche di resistenza al fuoco
L’impegno di AS Ingegneria si distingue per la capacità di affrontare con precisione ed esperienza la resistenza al fuoco delle strutture, applicando metodi tabellari e analitici per garantire la sicurezza e la conformità normativa. Attraverso interventi mirati e personalizzati, supportiamo i nostri clienti nella protezione di edifici storici, residenziali, scolastici e industriali, valorizzandone al contempo le caratteristiche peculiari.
Tra i progetti più significativi, emerge il nostro intervento sull’ Ex Casinò Municipale di San Pellegrino Terme, simbolo dell’architettura Liberty italiana. A seguito del rilievo dettagliato mediante tecnologia laserscanner, integrato da un’accurata analisi storica documentale, abbiamo potuto definire gli elementi strutturali dell’edificio per poi poterne verificare la resistenza al fuoco, preservando la bellezza e la funzionalità di questo gioiello architettonico.
Nel settore educativo, abbiamo operato sui plessi scolastici di Agrate Brianza, un complesso di oltre 21.000 mq, dove ci siamo occupati di identificare le tipologie strutturali, caratterizzare i materiali tramite prove sperimentali e verificare la resistenza al fuoco degli elementi strutturali rappresentativi.
Nell’ambito della resistenza al fuoco di contesti industriali, spiccano numerosi edifici di rilievo, tra cui:
Edificio industriale di via Fantoli, Milano, dove abbiamo analizzato pilastri, travi e solai bidirezionali in cemento armato per una superficie di 10.000 mq.
Edificio industriale SAES GATTERS, Lainate (MI), caratterizzato da una struttura prefabbricata di 3.150 mq, per il quale abbiamo verificato la resistenza al fuoco di pilastri, travi principali e tegoli prefabbricati.
Edificio industriale Certosa 247, Milano, un intervento complesso di riqualificazione edilizia su 10.500 mq, comprendente modifiche alle destinazioni d’uso, riorganizzazioni locali del layout strutturale e l’inserimento di nuovi corpi scala. In questo progetto abbiamo verificato la resistenza al fuoco di tutti gli elementi strutturali appartenenti a cinque diverse macro-sottostrutture, ciascuna caratterizzata da specificità costruttive.
Nel settore turistico e ricreativo, ci siamo occupati dell'ampliamento e riqualificazione di Bormio Terme, un progetto in prospettiva delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. L’intervento prevede la realizzazione di una nuova “Vasca Avventura” interrata in calcestruzzo armato con copertura in legno lamellare e luci sino a 15 m, il potenziamento del Termarium e delle aree Relax, e una nuova copertura della “Vasca Natatoria” realizzata in lamellare con travi a intradosso variabile, capaci di valicare luci di 22,50 m. Per tale intervento abbiamo effettuato le verifiche di resistenza al fuoco delle strutture esistenti della Vasca Natatoria e dei nuovi elementi strutturali.
Questi interventi rappresentano solo una parte del lavoro svolto da AS Ingegneria, un team che unisce competenze tecniche avanzate e profonda attenzione ai dettagli, garantendo soluzioni su misura per ogni esigenza. Grazie a un approccio metodico e all’uso delle più moderne tecnologie, lavoriamo per preservare la sicurezza e il valore degli edifici, offrendo ai nostri clienti un servizio di altissima qualità.